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Immagine del redattoreLegambiente Onlus

Ecogiustizia nei territori dell’Italia inquinata!


Legambiente riporta in primo piano le ferite ambientali croniche

su cui si aspettano da anni interventi concreti

con la nuova campagna di mobilitazione #liberidaiveleni


In Italia ci sono vertenze ambientali croniche, tuttora irrisolte, su cui è urgente intervenire e che non devono essere dimenticate dal PNRR. Ferite ancora aperte che continuano a causare danni all’ambiente, alla salute dei cittadini e all’economia sana della Penisola.

Ad alimentare una lista che non è più ammissibile ci sono in primis le bonifiche mancate nella Terra dei Fuochi in Campania, nella Valle del Sacco nel Lazio, delle falde acquifere inquinate da Pfas in Veneto e Piemonte, dei Siti di interesse nazionale e dell’amianto dagli edifici, ma lo stesso vale per le ampie porzioni di territorio ammorbate dallo smog, a partire dalla Pianura Padana, solo per citarne alcuni.

Per raccontarla in numeri: 6milioni di cittadini vivono nei territori da bonificare; 300 mila persone nelle province di Vicenza, Padova e Verona, in Veneto, con acque contaminate negli anni dai Pfas; 6000 morti premature all’anno per amianto; oltre 50mila, sempre ogni anno, i decessi causati da una esposizione eccessiva ad inquinanti atmosferici come le polveri sottili (in particolare il Pm2,5), gli ossidi di azoto (in particolare l’NO2) e l’ozono troposferico (O3).

È quanto torna a denunciare Legambiente con la nuova campagna itinerante #liberidaiveleni per il risanamento ambientale e il diritto alla salute nei territori dell’Italia inquinata che si snoderà lungo la Penisola per riportare in primo piano, attraverso una serie di mobilitazioni territoriali, le diverse ferite ambientali irrisolte su cui il popolo inquinato aspetta da anni risposte efficaci, interventi concreti ed ecogiustizia.

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