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  • Immagine del redattoreUgo Mazzoccato - Legambiente Sesto Calende

“Alberi di tutto il mondo unitevi...”

Aggiornamento: 20 feb 2023

Non ci ha sorpreso più di tanto la scelta fatta dall’Amministrazione di optare per il taglio di un filare di piante sul lungo fiume del centro di Sesto Calende. Del resto non hanno mai nascosto le loro scelte che a livello urbano prediligono decisamente il consumo di suolo o la riduzione degli spazi naturali.



In particolare questa Amministrazione sembra accanirsi con gli alberi. Da anni ormai assistiamo alla perdita di piante, noi di Legambiente non ci siamo dimenticati del filare di pini che c’era su Corso Matteotti tolto per liberare il corso del torrente Lenza per poi ricostruire un piccolo parco sulle sue sponde, un polmone di verde importante sostituito per far posto alla grande insegna pubblicitaria di un supermercato al quale non è mai stato chiesto di compensare quella perdita.

Il cantiere Marna ci ha già visto protestare per l’abbattimento di circa un centinaio di piante tra i giardinetti e la sede canoa. Fuori dal centro le cose negli spazi pubblici non vanno meglio, al Parco Europa le piante abbattute o quelle che cadono non vengono mai sostituite con nuove piantumazioni, insomma oltre alla diminuzione degli alberi non è stata fatta nessuna compensazione.



Quando il Sindaco ha annunciato il taglio di circa sessanta piante sull’allea non ci ha stupito più di tanto, si apriva solamente un altro fronte di lotta in più per la tutela del nostro già fragile sistema… quello che è incredibile, visto i tempi che viviamo, è che si riesca a trasformare anche un’opera, come la ciclabile, che dovrebbe guardare a un futuro di rigenerazione dell’ambiente, in un’opera di distruzione e cementificazione… Il risultato è che il centro di Sesto Calende arriverà a perdere oltre duecento piante negli ultimi 15 anni.

Il problema non è solo estetico, questo modo di operare appartiene a un passato che oggi presenta le sue cambiali climatiche che non sappiamo se riusciremo a pagare. La questione non si risolve con la solita strumentale accusa “non si può fare niente perché gli ambientalisti si oppongono”…. la questione è un’altra.

L’estate passata, che tutti ricorderanno purtroppo per la grande siccità, ci ha visto monitorare regolarmente le temperature del nostro territorio in vari momenti della giornata. Ebbene il centro di Sesto Calende è risultato sempre la zona più calda del paese fino ad avere mediamente una differenza, a parità di orario, di 3,5 gradi in più rispetto al quartiere di Lentate dove abbiamo riscontrato le temperature più basse; stiamo parlando di temperature tra i 35 e i 38 gradi rilevate alle ore 17.00 in ambienti con le stesse caratteristiche. Anche in centro paese abbiamo trovato differenze di 2 gradi tra le zone alberate e quelle prive di vegetazione.



La spiegazione è chiara, asfalto e cemento sotto il sole riflettono il calore e non lo assorbono. E ’certo che un simile taglio di alberi sul lungo fiume non potrà che rendere più calda la nostra passeggiata, inoltre il filare doppio di ippocastani rappresenta a tutti gli effetti un ecosistema, sia per la presenza di vari insetti e uccelli che vi abitano più di quanto ci immaginiamo, sia per il collegamento tra le piante stesse. In genere un intervento di taglio così profondo su un filare è molto pericoloso anche per le piante che non vengono toccate perché rischiano un rapido deterioramento. Stiamo parlando di un ecosistema abbastanza fragile vista la difficoltà che hanno gli alberi e in particolare gli ippocastani ad adattarsi al cambiamento climatico.


Riteniamo che, per questi motivi esposti, l’Amministrazione debba valutare e procedere per altre strade, non intervenga sulla bella “allea” quella alberata …. Questo progetto della ciclabile, in altri paesi prevede già di percorrere dei tratti urbanizzati, perché non valutarlo anche da noi? Dobbiamo tornare a ripensare la viabilità nei centri urbani a partire dalla centralità dei pedoni e dei ciclisti, la strada non è solo delle auto, se non si vuole intervenire sui parcheggi, applichiamo le nuove regole per i centri urbani, per esempio i nuovi limiti di velocità e la modifica di brevi sensi di circolazione, e così sfruttando la viabilità esistente oltre ad evitare l’ennesimo scempio risparmieremo anche dei bei soldi…. Viceversa ci troveremo con il solito danno e la solita beffa.


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