Legambiente Sesto Calende da quando è nata ha indicato come obiettivi principali di occuparsi del territorio e del suo ambiente. Tradotto nelle nostre zone significa occuparsi di Acqua e boschi. Ed è appunto dei boschi che vi vogliamo parlare oggi.
La nostra associazione ha ricevuto in dono un bosco nella nostra pineta da gestire. Un bosco abbandonato dall’uomo da più di 50 anni come del resto la maggior parte dei nostri boschi, e questo non è di per sé negativo, sicuramente non lo è per la natura che fa sempre il suo corso, lo è per noi appartenenti al genere umano che se non può dominare, o se manca un interesse soprattutto economico, si disinteressa dell’habitat in cui vive.
Oggi a causa dei cambiamenti climatici che producono lunghi periodi di siccità, forti ed improvvise tempeste, i boschi sono in forte e rapida trasformazione, con specie arboree che scompaiono e altre che prendono posto. Ad essere intaccate da questo mutamento sono soprattutto le specie autoctone come il pino silvestre, la farnia, il ciliegio o il castagno. La struttura del vecchio bosco coltivato per uso domestico oggi non ci aiuta, è il caso delle malattie del castagno rapidamente diffusasi grazie alla sua forte presenza, quasi una monocultura.
Con questo quadro, abbiamo deciso di intervenire seguendo le linee guida del Parco del Ticino:
abbiamo liberato la vecchia carrareccia dalle piante cadute per permettere ai mezzi antincendio di poter avere libero accesso;
abbiamo ripristinato un vecchio sentiero mappato ma ormai sepolto sotto decine di piante cadute;
abbiamo tracciato i confini pulendoli ove consentito senza asportare materia organica.
Anche i lavori sono stati eseguiti senza l’utilizzo di mezzi meccanici ma dai nostri volontari e tutto manualmente, lasciando poi sul posto tutto il materiale. Una volta eseguita questa attività abbiamo pensato a un progetto didattico, un percorso da fare nel bosco con postazioni interattive dove si dà spiegazione scientifica delle essenze, si narrano delle storie, con illustrazioni, e si impara ad orientarsi. Il progetto verrà sottoposto all’autorità del parco e speriamo vivamente di avere una bella collaborazione.
In attesa abbiamo creato una piccola area di sosta, inizialmente per noi che eravamo li a lavorare e poi visto il plauso della gente che passava, l’entusiasmo del #VeloClubSestese che molto fà per tenere liberi i sentieri e la nostra voglia di non abbandonare quel posto che cominciamo a sentire come una nuova parte di noi, abbiamo messo qualche manufatto simpatico, proprio per invogliare un approccio di curiosità e partecipazione, ritornare ad un gusto del bello naturale attraverso l’empatia di gnomi e folletti, di piccole gabbiette ed uccellini, di briciole di pane lasciate libere al vento in piccole postazioni… e qui è successa una cosa bellissima, grazie alla sensibilità di persone come #MariaRosellaGrisoni, e ad altri a noi sconosciuti, quest’area del bosco si è arricchita di nuovi personaggi, di piccoli rifugi, di messaggi; questo è proprio lo spirito che vogliamo si diffonda, per portare di nuovo la gente nei boschi, con rispetto, silenzio ed attenzione, con voglia di stare bene e rilassarsi lontano dalle frenesie del Sempione, e perché no divertirsi, ricostruendo un rapporto non più basato sullo sfruttamento o sull’abbandono ma sull’ascolto, sull’osservazione, sul toccare con mano, sullo stimolo dei nostri sensi a partecipare al contesto naturale, alla pari degli altri esseri viventi o perlomeno con rispetto.
Per maggiori informazioni: 348 335 3265
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